Colore e Cultura, Differenze e Percezioni
Nella classifica dei miei libri preferiti, un posto di prim’ordine è occupato dal bellissimo, affascinante volume di Brent Berlin e Paul Kay “Basic Color Terms” (Berkeley, 1969). Proverò a raccontarvelo.
BASIC COLOR TERMS
I due antropologi americani hanno confrontato le terminologie dei colori in ventisei diverse lingue, arrivando alla conclusione che il numero dei termini presenti variava da un minimo di due a un massimo di undici. Gli studiosi li hanno definiti termini “di base”, in quanto per essere compresi non necessitano di specificazioni, riflettendo fenomeni di percezione. Per esempio, “rosso” è un termine di base, “ruggine” o “scarlatto”, invece, richiedono sempre un precedente riferimento al rosso per essere intesi. Date queste premesse, Berlin e Kay hanno concluso che:
- il numero di termini impiegati per indicare i colori varia in relazione alla complessità tecnologico-culturale della società in questione (più un sistema culturale è semplice, più il suo vocabolario cromatico è semplice);
- ciascun essere umano è capace di percepire le differenze del colore, differenze che possono essere espresse con undici termini diversi o ricondotte, sempre sul piano terminologico, ad altre categorie cromatiche (per esempio, il giallo rientra nei colori chiari, mentre il blu fra i colori scuri);
- nelle culture che possiedono solo due termini, questi saranno sempre chiaro e scuro, in quelle che ne possiedono tre, saranno sempre bianco, nero e rosso, nei sistemi culturali più complessi, a questi si aggiungono il giallo e il verde, quindi il blu, il marrone, il porpora, il rosa, l’arancione, il grigio, proprio nell’ordine che ho riportato. Ciò significa che, se una cultura conosce il marrone, conoscerà sicuramente il blu e il nero, ma non invece il grigio.
Una lettura, questa di Berlin e Kay, a me particolarmente cara: che cosa c’è di più bello, infatti, di un libro sui colori? Di un libro che ci spiega come la percezione dei colori vari da una cultura all’altra, quali siano i rapporti di dipendenza tra i colori? Per un attimo, mi è sembrato di essere immersa completamente in un mondo multicolor, un mondo in cui i colori riuscivano a farmi emozionare, parlando con la lingua dei toni, delle tinte, delle luminosità, dei chiaroscuri: col linguaggio dell’emozione, non solo con quello della percezione sensoriale, visiva.
Insomma, una lettura che consiglio a tutte e a tutti quanti voi: sicuramente, colorerà e illuminerà le giornate vostre e dei vostri clienti e vi farà scoprire qualcosa in più sul mondo che ci circonda.